L’Oro come ultimo rifugio: Bank of America e il rischio di default sul debito americano

Andrea Belvedere
3 min readOct 20, 2024

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L’Oro come ultimo rifugio: Bank of America e il rischio di default sul debito Americano

Il debito degli Stati Uniti è cresciuto in modo vertiginoso, spingendo Bank of America (BofA) a lanciare un avvertimento cruciale: l’oro potrebbe essere l’ultimo rifugio sicuro per gli investitori, di fronte a un imminente rischio di default sui titoli di stato. La situazione è così critica che il debito nazionale americano è aumentato di ben 455 miliardi di dollari in sole tre settimane a partire dal 26 settembre. Una crescita che spaventa non solo per i numeri, ma per le proiezioni future che dipingono un quadro allarmante.

Il Problema: un debito inarrestabile

Ogni anno, il debito americano si gonfia di circa 7,8 trilioni di dollari, una cifra difficile anche solo da concepire. Secondo le stime, entro la fine del mandato del prossimo presidente, il debito totale degli Stati Uniti potrebbe toccare la soglia dei 70 trilioni di dollari. Con un tasso di interesse al 4%, questo significherebbe che il governo federale spenderebbe quasi 3.000 miliardi di dollari l’anno solo per gli interessi sul debito entro il 2028. Tale somma supererebbe persino i costi combinati di previdenza sociale, Medicare e difesa, esponendo una vulnerabilità economica che pochi fino ad ora avevano davvero considerato.

Titoli di Stato vs Oro

Tradizionalmente, i titoli di stato sono stati visti come un porto sicuro, uno strumento di investimento stabile in tempi di incertezza. Tuttavia, con l’impennata del debito pubblico e le crescenti preoccupazioni riguardo a un possibile default, questo concetto è ora messo in discussione. Il contrasto si gioca tra la percezione storica dei titoli di stato come rifugio sicuro e la cruda realtà di un’economia che rischia di non poter più sostenere i propri debiti.

Bank of America sottolinea come l’inflazione crescente e i tassi d’interesse in aumento alimentino un contesto in cui il rischio di default non può più essere ignorato. Questo scenario, per gli investitori, apre un dilemma: continuare a fidarsi dei titoli di stato americani, nonostante le preoccupazioni, o cercare rifugio altrove?

L’Oro, il rifugio sicuro

L’oro si sta posizionando come l’opzione più sicura in tempi di crisi. Bank of America prevede che il prezzo dell’oro potrebbe raggiungere i 3.000 dollari per oncia, un segnale forte che molti investitori stiano già spostando le loro risorse verso questo bene prezioso. Storicamente, l’oro ha sempre mantenuto il suo valore nei periodi di incertezza economica, ed è proprio questa capacità di resistere alle fluttuazioni che oggi lo rende una scelta preferita rispetto ai titoli di stato in crisi.

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Gli investitori al dettaglio stanno infatti aumentando le loro posizioni in oro, vedendo in esso un modo per proteggere il proprio capitale dalla tempesta economica che si profila all’orizzonte. Con il debito pubblico in continua crescita e il rischio di default in aumento, l’oro diventa una sorta di scudo contro le vulnerabilità dei mercati obbligazionari.

Il futuro degli investimenti in tempi incerti

Quello che stiamo osservando è un cambiamento di paradigma. L’aumento incontrollato del debito americano e il crescente rischio di default stanno spingendo gli investitori a rivalutare i loro porti sicuri. Il mercato dei titoli di stato, da sempre considerato uno degli investimenti più stabili, si trova ora sotto pressione, e l’oro, con la sua reputazione di bene rifugio per eccellenza, potrebbe continuare a guadagnare terreno.

Guardando avanti, con un debito che potrebbe raggiungere i 70 trilioni di dollari e interessi astronomici, la ricerca di stabilità finanziaria potrebbe condurre sempre più investitori verso l’oro. La questione che si pone ora è quanto velocemente questo spostamento avverrà e quali saranno le implicazioni di un debito americano che sembra sempre più insostenibile.

Se l’oro è davvero l’ultimo rifugio, gli investitori potrebbero dover prendere decisioni cruciali molto prima del 2028, per proteggersi da una crisi che sembra già in atto.

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Written by Andrea Belvedere

Tech Writer at New Technology, Blockchain & AI. From Italy

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